mercoledì 13 aprile 2011

CHE COSE' INTERNET ????


La rete delle reti

Variamente definita, Internet è sostanzialmente la "rete delle reti", cioè un insieme di reti di computer sparse in tutto il mondo e collegate tra loro, a cui possono accedere migliaia di utenti per scambiare tra loro informazioni binarie di vario tipo a definizione.
Tecnicamente la definizione più corretta di Internet è forse quella di una federazione o un insieme di reti in grado di comunicare utilizzando il set di protocolli TCP/IP" (MARTIGNAGO E.- PASTERIS V.-ROMAGNOLO S., Sesto Potere, Apogeo, Milano, 1997).
Al di là del tentativo di definirla, per descrivere Internet sono state usate varie analogie; la più frequente è quella delle reti telefoniche locali o nazionali che nel loro insieme formano una immensa rete internazionale, della quale molti possiedono una parte, senza che nessuno possa possederla tutta; infatti si dice che Internet non è di nessuno, anche se - perché il tutto funzioni - tutti devono tenere in efficienza la parte di loro proprietà.
Non mancano naturalmente analogie più fantasiose, tra cui quella della scuola di McLuhan che vede Internet come "prolungamento" all’esterno del nostro cervello (così come la televisione era il prolungamento all’esterno della nostra vista) o quella addirittura fantascientifica secondo cui Internet sarebbe un "cervello collettivo".

La storia di Internet

Negli anni ’60, di fronte al successo scientifico rappresentato dal primo Sputnik sovietico (messo in orbita il 4 ottobre 1957) gli Usa da una parte lanciarono un programma spaziale che doveva portare l’uomo sulla luna, mentre dall’altra, a livello militare, predisposero un piano di difesa da un eventuale attacco atomico da parte dell’Urss, nell’ambito della cosiddetta Guerra Fredda.
Fu così che il Pentagono creò A.R.P.A. (Advanced Research Projects Agency), un’agenzia per progetti scientifici a livello avanzato a scopi militari. Uno di questi progetti, presentato da Paul Baran nel 1962, mirava a creare un sistema di comunicazioni in grado di sopravvivere ad un attacco nucleare ed era basato sul sistema della trasmissione mediante commutazione di pacchetto (packet switching).
Per raggiungere questo obiettivo era necessario che il sistema di comunicazione non avesse un punto centrale di controllo (no central authority), colpire il quale avrebbe significato mettere fuori uso l’intero sistema, ma avesse una struttura che garantisse le comunicazioni anche se parte dei collegamenti fossero stati distrutti. Bisognava che una comunicazione potesse seguire percorsi diversi in alternativa a quelli eventualmente distrutti.
Nel 1969 Vinton Cerf creò Arpanet, collegando al nodo dell’Università di Los Angeles le tre Università americani di Santa Barbara (California), di Stanford e dell’Università dello Utah. Questo significò il passaggio dalle cosiddette LAN (Local Area Network, rete locale) ad una WAN (Wide Area Network, o rete su un’area vasta) fino all’attuale dimensione mondiale.
Uscita dal controllo militare, Arpanet, infatti, ebbe come coordinatore la National Science Foundation, prendendo il nome di NSFN alla quale cominciarono a collegarsi reti regionali e locali, e successivamente internazionali.
Riteniamo inutile dare qui dei dati sull’attuale diffusione di Internet nel mondo, o in Italia, anche perché sono in rapida crescita e quindi comunque inattendibili. Forse ci preoccupa più quanto abbiamo letto recentemente relativamente ad una situazione della rete vicina alla saturazione, tanto che qualcuno parla di una tariffazione di Internet per limitarne l’uso o addirittura di una Internet 2 a pagamento, nonché quanto proposto a titolo di bit tax.

COME FUNZIONA INTERNET?

Forse il modo più semplice per spiegare il funzionamento di Internet è quello di seguire passo passo una comunicazione, cioè il passaggio di un’informazione da un computer di origine (o client) ad un computer di destinazione (server).
Va infatti notato che, anche se un computer può comunicare con diversi altri in rapida successione, di fatto questa comunicazione avviene sempre tra due computer (client/server) di cui il client è l’emittente del messaggio e il server è il suo ricevente, o computer remoto.

La comunicazione tra computer

La parola Internet, prima ancora di indicare una electronic highway (autostrada elettronica) è anzitutto una espressione inglese formata da due parole intere net (rete), con cui si indica un collegamento tra due reti (di computer) attraverso una gateway (via d’accesso): è questo collegamento che permette a qualsiasi computer di una rete di comunicare con un qualsiasi altro computer di un’altra rete.
Si capisce meglio allora quale sia la potenzialità comunicativa di Internet se la rete, come abbiamo già detto, è un’immensa ragnatela fondata da migliaia di reti di computer sparse in tutto il mondo e tutte collegate tra loro, questo significa che col nostro computer, connesso ad una delle reti, possiamo in teoria comunicare con tutti i milioni di computer che formano la "rete delle reti" o che sono a queste connessi.

Accesso a Internet

Va subito chiarito che normalmente l’utente privato non ha il computer fisicamente collegato alla rete Internet, ma che deve accedervi attraverso il computer di un access o service provider.
Per connetterci a Internet dobbiamo anzitutto collegare, con un modem, il nostro computer ad una linea telefonica che, a sua volta ci collega, sempre con un modem, al computer del provider.
Naturalmente il provider presso cui chiediamo l’accesso a Internet per poter sostenere le richieste di più clienti deve possedere più modem che a loro volta devono essere ben più potenti del nostro come capacità di trasmissione. La bontà di un provider si misura infatti anche dalla velocità con cui la sua attrezzatura ci permette di ottenere l’accesso a Internet.
I modem del provider sono a loro volta collegati ad un grosso computer che tecnicamente si chiama host (ospite) e che fa la funzione di server rispetto al computer del cliente (client).
È importante tenere presente che l’host è fisicamente parte di Internet, cioè è un nodo di una delle tante reti che compongono la "rete delle reti". In questo modo anche il computer del cliente, finché dura la connessione con l’host del provider, viene ad essere fisicamente parte della rete; può quindi usufruire di tutti i servizi che Internet è in grado di offrire, dalla posta elettronica alla ricerca sui cosiddetti motori di ricerca, fino naturalmente alla consultazione delle pagine Web.

Modem

Abbiamo già detto che per connetterci a Internet bisogna anzitutto collegare il proprio computer alla normale linea telefonica con un apparecchio che si chiama modem.
Il termine modem deriva dalla contrazione di due parole inglesi (MODular e DEModulator), che servono ad indicare due tipi di operazioni:
  • MODulate, trasformazione degli impulsi digitali del computer in segnali analogici, cioè suoni trasmissibili da una normale linea telefonica;
  • DEModulate, cioè, all’arrivo, l’operazione contraria di trasformazione di suoni (o segnali analogici) in impulsi digitali leggibili da un computer.
L’unità di misura della velocità di trasmissione di un modem è chiamata bps (bit per second, o bit al secondo) e dal loro numero dipenderà la velocità della trasmissione dei dati. Oggi la misura standard di un normale modem è 33.600 bps.

Provider

Seguendo lo schema con cui ci siamo proposti di illustrare il funzionamento di Internet, dal nostro computer chiediamo via telefono (e modem) ad un provider di connetterci alla rete Internet. È abbastanza evidente che, per evitare bollette telefoniche con cifre astronomiche, conviene che il telefono del provider sia dentro la rete urbana, o comunque che in essa abbia un nodo di collegamento.
Importante è infatti tenere presente che quando l’utente si collega ad essa o dall’ufficio via telefono utilizza la normale rete telefonica per il tratto tra il proprio modem e il modem del provider pagando la relativa tariffa, che naturalmente varia a secondo che la telefonata sia urbana o interurbana.
Provider è la semplificazione di un acronimo IAP che in inglese sta per Internet Access Provider (o fornitore di accessi a Internet), ossia qualcuno che, con un contratto di abbonamento, ci dà la possibilità di collegarci alla rete, essendo egli in possesso di un computer permanentemente funzionante che fa fisicamente parte della rete stessa (cioè di un sito Internet). Oggi, forse più propriamente, si parla di ISP (Internet Service Provider) che identifica chi oltre alla mera connessione offre altri servizi all’utente, tra cui le pagine Web.
Il provider ha sulla rete Internet un proprio computer a cui l’utente si collega. Tale computer si chiama host (in inglese host chi ospita distinto da guest che invece è chi viene ospitato).
Tecnicamente, mentre il collegamento fra un utente e un host è un collegamento diretto su linea commutata, cioè un normale collegamento telefonico, sulla rete Internet la trasmissione dei dati avviene ad una velocità non compatibile con i normali modem (in genere 64.000 bps). Il provider deve quindi avere una attrezzatura in grado di ridurre la velocità di trasmissione dei dati per renderla compatibile con quella del modello posseduto dall’utente.
C’è qui da ribadire che, una volta attivata la connessione tra il computer dell’utente e l’host del provider anche il computer dell’utente - limitatamente alla durata della connessione - fa fisicamente parte della rete Internet ed è quindi in grado di comunicare, almeno potenzialmente, con tutti gli altri computer ad essa collegati in tutto il mondo, diventando eventualmente a sua volta server di qualche altro utente.

Protocollo

Internet è una rete mondiale formata da milioni di computer, che tra loro possono essere molto diversi e funzionare con differenti sistemi operativi. C’è quindi da porsi non solo il problema di come avvenga la trasmissione dei dati nella rete, ma anche della loro intelligibilità; cioè di come fa un computer a decifrare un messaggio scritto con un computer ed un programma di scrittura completamente diversi.
Va allora chiarito che in Internet due computer connessi possono comunicare tra loro solo utilizzando lo stesso protocollo, intendendo per protocollo l’insieme delle regole che ne permettono la comunicazione: si tratta in pratica di un insieme di convenzioni che definiscono un linguaggio comune, il quale a sua volta rende possibile la comunicazione fra computer dotati di sistemi operativi diversi.

Gli indirizzi

Quando si manda o si cerca una informazione via Internet, è evidentemente indispensabile che il destinatario sia chiaramente individuato da un preciso indirizzo, altrimenti la comunicazione rischia di perdersi nella rete.
Quindi due computer per comunicare tra loro tramite Internet hanno bisogno almeno di:
  • un indirizzo che li individui con precisione assoluta, cioè di un IP address;
  • un protocollo, cioè un linguaggio comprensibile da entrambi.
Nella rete Internet incontreremo almeno due tipi di indirizzi:
  • gli E-mail, cioè gli indirizzi per la posta elettronica;

  • gli Url, cioè un indirizzo che si usa per gli altri protocolli di comunicazione gestiti da un browser, cioè da un programma di gestione di servizi Internet. L’Url permette di arrivare con sicurezza al server, cioè al computer remoto presso cui l’oggetto da noi cercato si trova. A questo punto servono naturalmente le informazioni normali per cercare un oggetto nel computer di un utente, cioè la directory, le eventuali sottodirectory e il file che lo contiene.
    Il messaggio di posta elettronica finisce in una casella all’interno del server del provider dove risiede l’indirizzo di destinazione. Il messaggio rimarrà nel server finché l’utente non si collegherà alla rete e scaricherà nel proprio computer tutti i messaggi arrivati alla sua mailbox (cassetta delle lettere). Se l’utente è collegato, potrebbe aver attivato un programma che ad intervalli regolari controlla l’arrivo di nuova posta segnalando con un avviso sonoro eventuali nuovi messaggi arrivati.

    COSA FARE IN INTERNET?

    Il browser

    Internet fornisce una serie di servizi, ciascuno dei quali fino a non molto tempo fa, e in parte ancora adesso, ha bisogno di un suo specifico protocollo e di un suo particolare programma di esecuzione. Oggi tutti questi servizi sono gestiti da un unico programma, detto browser, dal verbo inglese to browse, cioè sfogliare (in realtà lo si dovrebbe tradurre in italiano con il termine navigatore): il browser è quindi il programma cliente inizialmente sviluppato per poter visualizzare le pagine Web, ed esteso poi anche agli altri servizi Internet.
    Attualmente i browser più conosciuti sono due, entrambi scaricabili direttamente dalla rete.
    Netscape Navigator in concorrenza con il gigante mondiale dell’informatica, cioè la Microsoft di Bill Gates.
    Microsoft Internet Explorer, prodotto dalla Microsoft.
    Tecnicamente un browser sarebbe un programma ma che permette di leggere, ma non di modificare un dato tipo di file: in riferimento specifico a Internet, un browser (o navigatore) è quindi un programma che permette al computer utente di visualizzare gli iperoggetti della Web. È cioè il programma che, in base alla Url, permette di accedere ai vari iperoggetti di Internet.

    La posta elettronica (E-mail)

    La posta elettronica o electronic mail è stata definita dagli informatici la killer application di Internet, tanto il suo uso è prevalente e diffuso, anche se oggi ha un grosso concorrente nel www.
    I vantaggi dell’E-mail rispetto alla posta normale sono:
    • la velocità che rende la trasmissione della comunicazione quasi immediata, cioè praticamente, come si dice, in tempo reale. È stato calcolato che rispetto ai 20 minuti medi di una telefonata e ai 30 minuti di una lettera, per scrivere e mandare una E-mail sono sufficienti meno di 5 minuti e ha un costo molto basso, non solo rispetto alla posta normale ma anche rispetto alla comunicazione via fax;
    • la comunicazione asincrona, cioè non richiede la contemporanea presenza della persona che manda il messaggio e di chi lo riceve, come invece succede per il telefono (a meno che non si usi la segreteria telefonica);
    • abitua ad un linguaggio sintetico che sembra collocarsi ad un livello intermedio tra la comunicazione verbale e quella scritta;
    • permette la sosta in punti intermedi della rete in caso di problemi temporanei per raggiungere la destinazione.

    L’indirizzo E-mail

    È evidente che anche per mandare una E-mail ad una persona bisogna conoscerne l’indirizzo a cui si può raggiungerlo sulla rete Internet, cioè il suo E-mail address (o indirizzo di posta elettronica).

    Armando@tin.it

    Questo E-mail è composto dai seguenti elementi: nomeutente - dominio
    Cominciamo dall’elemento più a destra, cioè il dominio (raggruppamenti di sistemi collegati in rete), che individua la categoria del dominio (negli Usa) o la nazione (nel resto del mondo): nel nostro caso il dominio tin significa che l’utente è collegato alla rete in Italia e il nome TIN indica il provider presso il cui sito l’utente ha l’accesso ad Internet. Il simbolo @ (chiocciola) sta per l’inglese "at", cioè "presso".
    + It nome ARMANDO evidentemente indica il nome (o lo pseudonimo) dell’utente a cui si vuole fare arrivare il nostro messaggio.

    FTP (Trasferire File)

    Quando invece che mandare o ricevere messaggi si vuol mandare o ricevere interi file, Internet offre uno strumento che si avvale di un protocollo chiamato FTP (File Transfer Protocol, protocollo per il trasferimento di file). Il protocollo FTP funziona con il sistema client-server, cioè con un computer server in grado di fornire risorse ad altri computer detti client.
    Per accedere ad un sito FTP basta conoscere il suo indirizzo (IP). Esiste un grande numero di biblioteche che contengono archivi, cioè raccolte di file trasferibili.
    Si tratta in genere di programmi che vengono offerti in due modi principali:
    • shareware cioè utilizzabili solo per un certo periodo, dopo il quale dovrebbero essere acquistati;
    • freeware, sono programmi liberamente disponibili gratis.

    Newsgroup

    Si può partecipare a discussioni sui più ampi generi di argomento attraverso delle vere e proprie conferenze elettroniche (o forum pubblici) chiamate newsgroup o gruppi di discussione; un newsgroup si può infatti definire un punto di ritrovo (bacheca elettronica) per persone che hanno interessi simili e sui quali vogliono discutere, inviando o leggendo dei contributi che si chiamano articoli.
    I newsgroup sono quindi delle conferenze aperte da cui i partecipanti possono ricevere messaggi e a cui possono contribuire inviando messaggi pubblici che vengono distribuiti a tutti i sistemi collegati. In realtà i newsgroup (abbreviato in news) sono nati con una propria rete, la Usenet, che poi è stata conglobata all’interno di Internet.
    Tanto per farsi un’idea i gruppi di discussione esistenti nel mondo sono circa 10 mila, e ce ne sono almeno 2.500 così diffusi da poter essere considerati mondiali, nei quali quindi la lingua usata è l’inglese. Non si contano poi i newsgroup locali, dove si possono usare anche altre lingue.

    Ricercare nella rete

    Internet presenta il problema tipico di qualsiasi sistema che contenga troppe informazioni, cioè il problema di trovarle quando ci servono. Ormai cresciuta la rete ogni oltre limite controllabile, non esiste un indice completo dei siti di Internet e del loro contenuto. Questo pone il problema di come cercare su Internet quello che ci serve.
    Oggi la ricerca in Internet si fa principalmente attraverso i cosiddetti motori di ricerca che sono dei grossi database che si muovono all’interno delle pagine del World Wide Web (www) per catalogare le informazioni secondo il metodo di ricerca proprio dei database.
    Spesso la ricerca si fa per parole chiave e condizioni altre equivalenti, per trovare o eliminare corrispondenze.

    I virus in Internet

    I virus altro non sono che semplici e a volte banali programmi che sfruttano errori e malfunzionamenti dei programmi usati sul vostro computer, fanno eseguire operazioni più o meno dannose non desiderate. Difendersi dai virus è una impresa più o meno difficile a seconda del sistema operativo usato. I programmi chiamati "antivirus" offrono una limitata garanzia, visto che evidenziano il virus una volta che questo è già entrato nel sistema e tenta di compiere danni. Con la rapida evoluzione del software in Internet, gli antivirus tendono ad invecchiare molto presto e ad essere inefficaci con i virus particolarmente recenti. Pericoloso possono essere anche alcune pagine web, specialmente se contenenti chiamate particolari e visualizzate con browser che non filtrano i comandi da eseguire nel sistema.
    Per difendersi conviene controllare sempre eventuali programmi provenienti da fonte insicura. I grossi archivi di software in Internet sono controllati, ma non lo sono invece i piccoli archivi di competenza di gente comune.
    Non esistono virus che si propagano nei messaggi di posta elettronica, salvo messaggi contenenti programmi eseguibili (che però è sempre l’utente ad estrarre od attivare) o documenti contenenti sequenze di comandi (macro) eseguiti automaticamente (specialmente documenti MS Word).
    I messaggi di posta che chiedono di essere diffusi a tutte le persone o mailing list conosciuti sono da ignorare completamente a prescindere dal contenuto, nella gran parte dei casi si tratta di messaggi in circolazione da tempo e ormai inutili da diffondere. Generalmente creano soltanto spreco di risorse.
  • 20 ottobre 1944 la Strage di Gorla .......quasi dimenticata





    Presso il comando generale della 15a Air Force, dal febbraio 1944 era presente un rapporto della R.A.F. britannica dove si informava che gli stabilimenti milanesi operanti nel settore meccanico-siderurgico erano in piena attività, probabilmente al servizio dell'industria bellica; questo portò alla decisione di effettuare sopra la città di Milano una pesante incursione che distruggesse tutti gli impianti produttivi. La data decisa era quella venerdi 20 ottobre 1944.
    Il 20 ottobre 1944, Milano subì un feroce bombardamento da parte degli Alleati. Una bomba cadde sulla scuola elementare di Gorla.

     

    Non dimenticare la scuola di Gorla
    :
      bombardamento aereo del 1944 che distrusse la locale scuola elementare uccidendone tutti gli alunni e insegnanti.

    ACCADE ANCHE QUESTO..................................

    Maryam, schiacciata dai volantini della NATO

    Afghanistan: Maryam, 5 anni schiacciata dai volantini della Nato

    Maryam ha 5 anni.
    E’ nata a Taywara, nella provincia centrale di Ghowr. Ma poi la sua famiglia, nella speranza di fuggire dalla miseria, è emigrata nella provincia meridionale di Helmand, finendo a vivere nel campo profughi di Mahajor, alle porte di Lashkargah. La casa di Maryam è una baracca, dove abita assieme ai suoi genitori, Mohammed Tahir e Qamar Gull, al nonno, allo zio, ai suoi quattro fratelli e alle sue due sorelle. Alle tre di mattina del 27 giugno, tutti sono stati svegliati dalle urla della piccola Maryam, schiacciata sotto uno scatolone da venti chili pieno di volantini informativi delle forze di occupazione Nato, lanciato da tremila piedi di altezza. Normalmente questi contenitori si aprono durante la caduta lasciando piovere il loro contenuto. Ma questa scatola, evidentemente, era difettosa. Verso le cinque di mattina, Maryam, accompagnata dal padre, è
    arrivata nell’ ospedale di Emergency, a Lashkargah. 12386
    “Era in stato di shock, con un trauma da schiacciamento della regione addominale e una vastissima ferita dei tessuti molli di tutta l’area genitale”, riferiscono fonti mediche dell’ospedale di Emergency. Immediatamente assistita e operata, le hanno trovato una grave frattura pelvica, vagina, retto e ano distrutti e danni all’uretra. “Viene operata di laparotomia, le viene fatta una colostomia (per defecare dalla pancia, ndr) e diverse trasfusioni visto che aveva perso moltissimo sangue. Oggi, tre giorni dopo, è stata riportata in sala operatoria per un’ulteriore pulizia delle ferite. Il 3 luglio dovrebbe subire un ulteriore intervento, e la storia credo si ripeterà per parecchi giorni a venire”, aggiunge la fonte medica. Maryam ha ripreso conoscenza il secondo giorno di degenza. Da allora brontola continuamente perché vuole l’acqua da bere. Il suo viso è perennemente crucciato in una smorfia di rabbia. In effetti non è piacevole svegliarsi di botto alle 3 di mattina con un pacco da venti chili che ti piomba addosso e ti apre l’addome spaccandoti le ossa… Quale futuro avrà questa bimba senza più organi genitali in un Paese come l’Afghanistan?

    Enrico Piovesana , inviato di Peacereporter

    Treno 8017

    3 Marzo: Treno 8017, il più grande disastro ferroviario d’Italia e d’Europa

    E’ nota come la “Sciagura del Treno 8017”; risale al 3 Marzo 1944 ed è considerato tuttora il più grande disastro ferroviario non solo in Italia, ma di tutto il continente europeo. L’incidente si verificò per una serie di incredibili coincidenze in una tratta montagnosa della provincia di Potenza, fra le località di Balvano e Muro Lucano.
    Il Treno 8017 era partito da Napoli il giorno prima, con destinazione Potenza. Trasportava un grosso carico di legname (520 tonnellate) necessario per la ricostruzione dei ponti abbattuti dalla guerra. Era un convoglio particolarmente lungo, composto da ben 47 vagoni.
    Il primo tratto del viaggio fu fatto con un potente locomotore elettrico. Ma dopo Battipaglia non vi era più elettrificazione ferroviaria, così il locomotore elettrico dovette essere sostituito da due locomotive tradizionali a carbone. Si trattava cioè della classiche locomotive “fumanti”, a cabina aperta, alimentate dal carbone spalato nella caldaia da due “fuochisti”, coordinati e guidati da un “macchinista”.
    Furono necessarie due motrici perchè una sola locomotiva non sarebbe bastata per superare le pendenze della linea ferroviaria, con quel carico di 520 tonnellate. Ma proprio sul peso effettivo del carico venne fatto un drammatico errore. Non si calcolò infatti il peso aggiuntivo delle centinaia di persone che in quell’Italia precaria per le ferite della guerra, senza più collegamenti regolari, avevano approfittato del convoglio per viaggiare da Napoli verso l’interno alla ricerca di cibo da scambiare con sigarette e caffè distribuito dagli americani.
    Sulle cataste di legno del “Treno 8017” si erano così assiepate oltre 600 persone (che avevano portato il peso complessivo del treno da 520 ad oltre 600 tonnellate).
    E proprio quel sovraccarico fu fatale, quando il convoglio si trovò ad affrontare un tratto in galleria con una pendenza del 13 per cento. Il treno non ce la fece. Si bloccò nella “galleria della Armi”, un tunnel lungo circa 1700 metri (solo gli ultimi due vagoni erano rimasti fuori dal suo ingresso)., Nel tentativo di superare la pendenza ed uscire dal tunnel, i macchinisti delle due locomotive cercarono di portare la pressione alla massima potenza. Così facendo svilupparono però un’enorme quantità di fumo (monossido di carbonio e acido carbonico), che fece perdere i sensi allo stesso personale di macchina, ed in poco tempo fece morire asfissiata anche gran parte dei passeggeri “clandestini”, che in quel momento stavano dormendo (la tragedia si consumò infatti intorno all’una di notte).
    Alla fine si contarono ufficialmente 501 morti fra i passeggeri, oltre ad 8 militari e 7 ferrovieri. Ma secondo i resoconti dei giornali di allora le vittime furono probabilmente molte di più, probabilmente oltre 600, anche se vi fu, dati i tempi, l’impossibilità di riconoscere gran parte dei cadaveri.
    Le salme vennero allineate nella banchina della vicina stazione di Balvano, e lì sepolte, senza funerali, in quattro fosse comuni.
    La successiva inchiesta attribuì parte della responsabilità della tragedia all’utilizzo di carbone di scadente qualità proveniente dalla jugolasvia. Vi furono anche strascichi circa gli eventuali indennizzi ai familiari delle vittime (il convoglio viaggiava per conto delle forze alleate, pur essendo gestito dalla ferrovie italiane). Rimborso che fu negato sostenendo la tesi che si trattasse di passeggeri “clandestini”. Alcune testimonianze avvalorarono al contrario l’ipotesi che in realtà a quelle persone fosse stato fatto comunque pagare un biglietto, circostanza questa che avrebbe esposto le ferrovie all’obbligo di ben più pesanti indennizzi. Alla fine il governo risolse la questione equiparando i morti del “Treno 8017” alle vittime di guerra. E come tali, i loro familiari, ricevettero un magro risarcimento… 15 anni dopo.


    IL DISASTRO FERROVIARIO DI VIAREGGIO

     
     
     

    Strage di Viareggio, caccia ai responsabili

    HomePage News di Attualità | 1 luglio 2009 | Commenta l'articolo
    strageviareggio.pngNon chiamatela fatalità. “Nel disastro ferroviario di Viareggio ci sono almeno tre soggetti responsabili delle verifiche sul carro merci deragliato e con ogni probabilità i controlli in qualche passaggio non sono stati fatti a dovere”. È quanto sostiene Carlo Vaghi, docente dell’Università Bocconi di Milano che collabora col Certet, il Centro dell’economia regionale e dei trasporti dell’ateneo milanese.
    «Bisognerà stabilire se ci sono state negligenze nella verifica del materiale rotabile», commenta a caldo l’esperto che indica alcuni degli attori in gioco: Trenitalia, «di cui suppongo sia il locomotore»; Gatx, la società con sede a Vienna proprietaria del carro merci immatricolato dalle ferrovie polacche, e la Sarpom (gruppo Esso) della raffineria di Trecate. Quest’ultima peraltro indica di aver delegato i controlli a Fs Logistica.
    «I carri cisterna sono qualcosa di tradizionale per le ferrovie e, pur di fronte al disastro di Viareggio, va ricordato che il trasporto del Gpl su rotaia ha un grado di incidentalità minore che su strada», afferma Vaghi. «Quella di cui stiamo parlando è un’operazione standard, non c’era nulla di eccezionale», aggiunge l’esperto ricordando che in Italia, come nel resto d’Europa, ci sono procedure e disposizioni di legge che dovrebbero evitare gli incidenti.
    Detto questo sia il proprietario del Gpl, sia il proprietario del carro merci deragliato (sembra a causa del cedimento di un carrello), sia il proprietario della locomotiva «dovevano verificare il corretto utilizzo e le condizioni di sicurezza del materiale rotabile». «Non si trattava solo di controllare i documenti ma anche lo stato fisico dei carri e verificare che fossero in buono stato», spiega il docente della Bocconi.
    L’incidente di Viareggio – uno dei più gravi avvenuti in Italia – non rappresenta un caso isolato sui binari di casa nostra, come dimostra un breve riepilogo dei principali incidenti ferroviari italiani avvenuti negli ultimi vent’anni:
    3 aprile 1989 – A San Severo (Foggia), il treno locale da Bari entra in stazione a velocità eccessiva: 8 morti e 20 feriti.
    16 novembre 1989 – A Crotone, scontro tra due treni locali per e da Catanzaro: 12 morti e 32 feriti.
    12 gennaio 1997 – A Piacenza, il treno ‘Pendolino’ (Etr 460) deraglia a 300 metri dalla stazione, mentre è in viaggio da Milano a Roma: 8 morti e 29 feriti. Fra i viaggiatori rimasti illesi il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.
    20 luglio 2002 - A Rometta Marea (Messina), il treno Palermo-Venezia deraglia. La probabile causa sono i lavori di manutenzione della linea, eseguiti in modo non perfetto. I morti sono 8.
    7 gennaio 2005 – Un treno interregionale e un convoglio merci con putrelle di acciaio si scontrano frontalmente a pochi passi dalla stazione di Bolognina di Crevalcore, sulla linea Bologna-Verona a binario unico. I morti sono 17, i feriti 15.

    martedì 12 aprile 2011

    PARACORD

    il 1961

    http://it.wikipedia.org/wiki/1961
     
     
    Il 1961

    Avvenimenti

    Il 12 aprile 1961 viene lanciata l'astronave sovietica Vostok 1 con a bordo Yuri Gagarin (1934-1968),
    nella prima missione spaziale sovietica dall'esito positivo ( www.lostcosmonauts.com).
    Il 13 agosto il governo della Repubblica Popolare Tedesca (DDR) con l’approvazione dell’Unione Sovietica fece costruire una barriera che isolava Berlino Ovest al fine di evitare che la popolazione migrasse in massa nella Repubblica Federale Tedesca. Il Muro di Berlino avrebbe diviso in due la città fino al 1989.
    A Torino, in occasione del primo centenario dell'Unita' d'Italia, si apri' l'Esposizione Internazionale Italia 61, svoltasi dal maggio all'ottobre di quell'anno.

    Trascriviamo da Wikipedia, Enciclopedia Libera On line, alcuni dei principali eventi accaduti nel 1961.

    20 gennaio - John Fitzgerald Kennedy presta giuramento come 35esimo presidente degli USA.
    15 febbraio - Si verifica un'eclissi totale di sole
    15 febbraio - Il volo Sabena 548 cade nei pressi di Bruxelles, in Belgio, uccidendo 73 persone, tra cui l'intero squadra di pattinaggio di figura degli Stati Uniti d'America. Gli imminenti campionati mondiali di pattinaggio di figura, in programma a Praga, vengono annullati.
    15 marzo Esce un articolo pubblicato dal medico australiano William McBride sugli effetti del talidomide sul feto: il farmaco causa la focomelia. Numerosissimi gli aborti, tanto che si assistette al crollo delle nascite nei mesi invernali
    11 aprile Il cantante Bob Dylan debutta a New York
    17 aprile - L'invasione di Cuba da parte di esuli cubani addestrati in USA, viene respinta nella baia dei Porci dai guerriglieri cubani di Fidel Castro.
    1 maggio - Primo dirottamento di un aereo di linea.
    5 maggio - Alan Shepard è il primo americano nello spazio col programma Mercury.
    25 maggio - Il presidente americano Kennedy annuncia al Congresso l'inizio del progetto Apollo per lo sbarco sulla Luna.
    28 maggio - Regno Unito: con un articolo pubblicato sulla rivista britannica "The Observer", l'avvocato Peter Benenson lancia un appello a favore dell'amnistia per due giovani arrestati a Lisbona durante la dittatura di Antonio Salazar. Inizialmente la campagna di sensibilizzazione sarebbe dovuta durare un anno, invece l'appello attrae migliaia di sostenitori e sfocia nella costituzione di un movimento per i diritti umani: Amnesty International.
    31 maggio - Leonard Kleinrock, ricercatore del MIT, pubblica il primo articolo sulla commutazione di pacchetto : la tecnologia alla base di internet.
    11 giugno - 37 attentati esplosivi nella 'notte dei fuochi' in Alto Adige, segnano la nascita del terrorismo sudtirolese.
    2 agosto - Primo concerto dei Beatles nello storico locale 'Cavern Club' di Liverpool. Alla fine del 1961 i Beatles s'incontreranno per la prima volta col manager Brian Epstein, che li porterà al successo.
    13 agosto Berlino, Germania - Il governo della Germania Est erige il Muro di Berlino
    11 novembre - Strage di Kindu: 13 uomini dell'Aeronautica Militare Italiana in missione ONU vengono uccisi in Congo.
    11 dicembre - Primo intervento degli USA nella guerra del Vietnam.
    15 dicembre - Viene emessa la sentenza di condanna a morte per il criminale nazista Adolf Eichmann.


    Televisione

    La televisione sta avendo una diffusione sempre piu' marcata su tutto il territorio nazionale, sull'onda dei successi di Lascia e Raddoppia, il Musichiere e tanti altri programmi che fermano le serate degli italiani. La televisione entra nella vita di ogni italiano entrando nelle loro case o raccogliendoli, alla sera del giovedi' o del sabato, nei bar di tutti i paesi della penisola.
    Il 1961 e' l'anno in cui nasce il secondo canale ed e' l'anno della consacrazione di Carosello e di quei programmi che entreranno a far parte della storia stessa del costume degli italiani: Canzonissima, L'amico del giaguaro, Studio Uno e di personaggi che ci hanno accompagnatoper tanti anni della nostra vita: Gino Bramieri, Delia Scala, Corrado, Tortora e molti altri.


    Sport

    La Juventus vince il campionato di seria A seguita da Milan ed Inter. Giocatori di quel tempo furono Charles, Sivori, Sani, Ghezzi, Rivera, Salvadore, Angelillo, Ferrini, Law...
    La Coppa dei Campioni viene vinta dalla squadra portoghese del Benfica, nelle cui fila giocava il grande Eusebio.
    Il 25 aprile 1961 la nazionale italiana di calcio supera l'Irlanda del Nord per 4 a 1 e la formazione degli azzurri era la seguente: Ghezzi, Losi, Trebbi, C. Maldini, Salvadore, Trapattoni, Mora, Fogli, Nicolè (75’ Brighenti), Sivori, Stacchini. Ct: G. Ferrari.
    Phil Hill su Ferrari vince il campionato mondiale di Formula 1.


    Cinema

    Il 1961 fu un anno importante per la cinematografia mondiale, essendo stati prodotti, in quell'anno, film molto famosi e di grande succeso. Ecco alcuni titoli: Il buio oltre la siepe (con Gregory Peck) Colazione da Tiffany (con Audrey Hepburn e George Peppard), Lo spaccone (Paul Newman), Accattone (di PierPaolo Pasolini), Angeli con la pistola (Frank Capra), La carica dei 101 (Walt Disney), Boccaccio '70 (Federico Fellini), Spartacus (Stanley Kubrick), West side story (Musical con Natalie Wood), Don Camillo Monsignore... ma non troppo (Fernandel e Gino Cervi), Il federale (di Luciano Salce con Ugo Tognazzi), I nuovi angeli (di Ugo Gregoretti) ecc. ecc.


    Musica

    Betty Curtis e Luciano Tajoli vincono l'undicesimo Festival della Canzone Italiana con il brano "Al di la''" mentre Celentano si propone come personaggio nuovo e scatenato con "24.000 baci".

    Nelle radio si ascoltano canzoni come Sassi (Gino Paoli), Legata ad un granello di sabbia (Nico Fidenco), Non arrossire e La ballata del Cerutti (Giorgio Gaber), Le mille bolle blu (Mina), Brigitte Bardot (Roberto Seto), Il capello (Edoardo Vianello).
    Grazie all'abbinamento con il concorso Radiotelefortuna spopola "Wheels" di Billy Vaughn. Dall'America giungono inoltre i dischi di Elvis Presley, Paul Anka, Connie Francis, Neil Sedaka, Perry Como e altri.

    1961





    Sono già passati 50 anni da quando l’uomo è volato nello spazio. Il 12 aprile del 1961 toccò ad un pilota militare sovietico, Juri Gagarin, spiccare il più ardito balzo compiuto fino a quel momento da un uomo e uscire per la prima volta fuori dal nostro pianeta. Unendosi alle celebrazioni di tutto il mondo, sabato 9 aprile anche il Planetario di Roma ricorderà con una giornata speciale la prima grande impresa spaziale. “Speciale Gagarin” sarà un evento innestato nella normale attività degli spettacoli del weekend, che per l’occasione saranno dedicati al primo uomo nello spazio. In particolare, alle 12:30 e alle 15 Gianluca Masi presenterà il nuovo spettacolo “L’Uomo Venuto dallo Spazio”, che ricostruisce i retroscena umani e tecnici di quella missione così avventurosa. Alle 17:30 sarà invece il Dottor Stellarium di Gabriele Catanzaro, nel nostro consueto appuntamento per i bambini, ad incontrare un vero astronauta, Umberto Guidoni, e a giocare con lui assieme ai nostri piccoli amici nello spettacolo “Il Dottor Stellarium e il Volo Spaziale”.
    L’evento si sviluppa in collaborazione con la Uai (Unione Astrofili Italiani), e si svolgerà in parallelo alla programmazione del Planetario anche nell’adiacente Sala delle Province nel Museo della Civiltà Romana. Alle 16:15 il presidente della Uai Mario Di Sora interverrà sul tema “Astronomia, Astrofilia, Astronautica”, mentre alle 16:30 Vincenzo Gallo (Uai) proporrà una selezione degli articoli di giornale d’epoca, che riferirono e commentarono il volo di Gagarin. Infine alle 17 Umberto Guidoni racconterà il valore epico e tecnologico del primo volo spaziale, un successo dall’indubbio prestigio politico che spianò la strada alla presenza umana nello spazio.
    Lo storico volo di Gagarin in orbita intorno alla Terra durò appena 89 minuti, ma stupì il mondo intero: proprio la sua impresa avrebbe impresso quell’accelerazione decisiva nella gara con gli Stati Uniti per la conquista dello spazio, che avrebbe portato di lì a 8 anni gli americani a mettere piede sulla Luna. Oggi la capsula Vostok 1 che trasportò Gagarin è esposta al museo RKK Energiya a Mosca.