venerdì 13 maggio 2011

ECHELON


 
 
Sottoposti al sistema di sorveglianza globale.

ECHELON (in italiano si tradurrebbe con "scalone" o "gradino") è un nome in codice utilizzato dalle agenzie di spionaggio degli Stati Uniti per indicare un sistema di sorveglianza ed intercettazione satellitare. Per estensione, la Rete ECHELON indica il sistema mondiale d'intercettazione delle comunicazioni private e pubbliche (SIGINT), elaborato da Stati Uniti, assieme ai paesi del trattato UKUSA (Canada, Regno Unito, Australia, e Nuova Zelanda, noto come AUSCANNZUKUS).[1][2] È stato anche descritto come l'unico sistema software in grado di controllare ed intercettare il traffico dei satelliti commerciali.[3]

Indice

Origine del nome

La commissione temporanea del Parlamento Europeo descrive il sistema ECHELON con queste parole (in inglese):

« It seems likely, in view of the evidence and the consistent pattern of statements from a very wide range of individuals and organisations, including American sources, that its name is in fact ECHELON, although this is a relatively minor detail. »

([4])

« Sembra probabile, viste le prove e le numerose dichiarazioni di molte persone ed organizzazioni, tra cui anche le fonti degli Stati Uniti, che il suo nome sia, effettivamente, ECHELON, anche se questo è un dettaglio relativamente meno importante. »

((IT))
Margaret Newsham sostiene di aver lavorato alla configurazione e all'installazione di alcuni software che rendono ECHELON impiegato alla Lockheed Martin, dove lei ha lavorato tra il 1974 e il 1984, precisamente a Sunnyvale in California e a Menwith Hill in Inghilterra.[5] In quel periodo, in accordo con Newsham, il nome in codice ECHELON era anche il nome della rete dei computer della NSA. Lockheed lo chiamò P415. I software del programma erano chiamati SILKWORTH e SIRE. Un satellite chiamato VORTEX serviva per intercettare le informazioni. Un'immagine, disponibile su internet, estrapolata da un lavoro di descrizione, mostra "Echelon" elencato insieme a molti altri nomi in codice.[6]

Creazione della struttura

L'infrastruttura satellitare è stata insediata ad inizio negli anni sessanta (nel periodo della guerra fredda) con la messa in orbita di un gran numero di satelliti spia, ognuno dei quali prese il nome di una differente generazione tecnologica corrispondente ad una cosiddetta costellazione: ne sono alcuni esempi Ferret, Canyon, Rhyolite e Aquacade Ocelot.
Responsabile di questi progetti è stata la National Security Agency (NSA), la principale agenzia di spionaggio americana che agiva in collaborazione con la CIA e la supersegreta National Reconnaissance Office (NRO).
Dopo il tramonto della guerra fredda, negli anni novanta sono stati approntati dei sistemi tecnologicamente più evoluti, ovvero i satelliti spia di classe Trumpet, Lacrosse, KH11, Mercury e Mentor.
I centri elaborazione dati terrestri si trovano a Menwith Hill (Gran Bretagna), a Pine Gap (Australia) e a Misawa Air Base (Honshū, Giappone). Il controllo esecutivo degli insediamenti è gestito dagli Stati Uniti. A questi siti va aggiunta l'Isola di Ascensione (isola situata nell'Oceano Atlantico), che rappresenta (o rappresentava) una base strategica non citata tra i siti ufficiali del progetto ECHELON.[7]

Funzionamento

ECHELON utilizza le intercettazioni dei cavi sottomarini del genere Aquacade e Magnum per controllare tramite i suoi più importanti centri di invio le trasmissioni di Internet, in particolare lo smistamento di messaggi e-mail.
Data l'enorme mole di dati sorvegliata, impossibile da analizzare da parte di esseri umani, per intercettare i messaggi "sospetti" (inviati via e-mail, telefono, fax ecc.) viene utilizzato un sistema basato sull'identificazione di parole chiave e loro varianti, in grado anche di rintracciare l'impronta vocale di un individuo.
Non si sa molto su come funzioni il meccanismo e di quali coperture goda: quello che è certo è che nel 1997, in seguito al processo di due ragazze pacifiste, in alcuni documenti e testimonianze, la British Telecom ha fatto sapere che tre linee a fibre ottiche (con la capacità di centomila chiamate simultanee ciascuna), passavano per il nodo di Menwith Hill. La vicenda ha fatto capire che non si può amministrare una società di telecomunicazioni senza far parte del tavolo di ECHELON. Gli accordi telefonici ECHELON sono blindati, obbligano le compagnie telefoniche occidentali ad assegnare la sicurezza della aziende a uomini del controspionaggio. In Italia, per esempio, Marco Bernardini, testimone chiave dell'inchiesta sui dossier illegali raccolti dalla Security Pirelli-Telecom, effettuò intercettazioni per conto di ECHELON sull'Autorità Antitrust ed ebbe accesso ai dati sensibili di Vodafone e Wind.[8]
Su ECHELON sono state sollevate, negli anni, numerose interpellanze al Parlamento europeo, il quale ha aperto una commissione temporanea sul caso.[9] Sempre il Parlamento Europeo, alla vigilia degli attentati alle torri gemelle, deliberò una serie di contromisure per contrastare ECHELON.[10]
In passato si è sospettato che il sistema possa essere stato utilizzato anche per scopi illeciti, come lo spionaggio industriale, a favore delle nazioni che lo controllano, a discapito delle aziende di altri Paesi, anche se a loro volta aderenti alla NATO.

Capacita' operative

Il sistema era in grado di intercettare diversi tipologie di comunicazioni, a seconda del mezzo utilizzato (ad esempio via radio, via satellite, via microonde, via onde radio o fibra ottica).[4] Durante la seconda guerra mondiale e fino agli anni 50 le onde radio ad alta frequenza (HF) venivano spesso utilizzate per comunicazioni militari e diplomatiche,[11] and could be intercepted at great distances.[4] La crescita di comunicazioni satellitari attraverso l'utilizzo di satelliti geostazionari degli anni 60 diede un ulteriore possibilità di intercettare le comunicazioni. Sempre il Parlamento Europeo nel 2001 dichiaro':

« If UKUSA states operate listening stations in the relevant regions of the earth, in principle they can intercept all telephone, fax and data traffic transmitted via such satellites.
Se gli stati aderenti all'UKUSA operano stazioni di ascolto in regioni di rilievo della terra, in via di principio possono intercettare tutte le telefonate, i fax e il traffico dati trasmessi attraverso questi satelliti »

([4])

ECHELON in Italia

Non è stato mai confermato un coinvolgimento in ECHELON della base USA di Gioia del Colle, nota per le vicende legate alla cosiddetta strage di Ustica.
Panorama dell'impianto di ECHELON a Menwith Hill nel 2005.
Recentemente si è accertato il coinvolgimento della base USAF, in collaborazione con la CIA, a San Vito dei Normanni presso Brindisi, non più operativa dal 1994.[12][13] Nella zona era visibile fino alla fine degli anni novanta la struttura dell'antenna Wullenweber installata, un'antenna di tipo AN/FLR-9, in gergo "gabbia degli elefanti", del tutto simile a quella presente presso la base navale di Rota, in Spagna[14]. La base di San Vito era diventata operativa durante la prima metà degli anni sessanta, con un raggio utile di intercettazione delle comunicazioni radio di 2.400 km. Dieci anni dopo la chiusura della base brindisina, nel 2004, è stata chiusa la base tedesca di Bad Aibling.[15]

Apparizioni di ECHELON

Nei media