Quest’ultima non voleva abolire “il mestiere più vecchio del mondo, che morirà con il mondo“, ma solo cancellare lo sfruttamento del meretricio da parte dello Stato, che andava, tra l’altro, contro le disposizioni dell’Onu che dal 1949 impegnavano gli Stati membri a punire chi traeva guadagno dalla prostituzione altrui. E in quanto a “pappone” lo Stato italiano (entrato nelle Nazioni Unite nel 1955) non scherzava, basti pensare che nel 1958 le “case” da lui autorizzate erano 560, per un totale di 2.700 prostitute che muovevano un giro d’affari tale che lo Stato ogni anno incamerava ben 100 milioni di lire di allora, pari a 1,1 milioni di euro attuali. Inevitabilmente nella sua battaglia la Merlin trovò molte resistenze. A tutti i livelli, compresi intellettuali come Indro Montanelli (che sul tema pubblicò il libello, “Addio Wanda!”) e Dino Buzzati (che arrivò a paragonare la senatrice veneta a “Erostrato, che è leggenda abbia appiccato il fuoco alla grande Biblioteca di Alessandria,
Si concluse, così, un’epoca la cui unità di misura era, appunto, la ‘marchetta‘, un gettone in ottone forato al centro che sul dorso recava inciso il nome della Casa (ma poteva ridursi anche a un semplice talloncino di carta) e che, una volta acquistata dal cliente, veniva consegnata in camera alla ragazza prima della “consumazione”. Il tariffario, esposto nella sala d’attesa, prevedeva varie prestazioni: dalla “semplice o singola” ( praticamente una “sveltina”) alla “doppia” (rapporto più curato con maggiori attenzioni da parte della ragazza). Le “spettanze della premiata Casa” salivano, poi, per i più dotati (più che fisicamente, economicamente) che volevano prolungare l’incontro, e, invece, scendevano grazie alle “agevolazioni” praticate per studenti, militari e “giovanotti di primo pelo”. C’era anche chi entrava senza pagare, come facevano i cosiddetti “flanellisti” che andavano nei bordelli solo per respirarne l’atmosfera peccaminosa. Non erano, però, visti di buon occhio, come si intuisce dal cartello “Giovanotti! Le signorine lavorano! Si raccomanda di non intrattenerle con le bagattelle inutili”.
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